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ADASIM – Gente di Scuola: conclusione del progetto “Italiano in che senso?”

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Si è concluso in questi giorni il progetto “Italiano in che senso?”, che ha coinvolto le tre classi della Scuola secondaria di I grado.

Al progetto, coordinato dal Prof. Alessandro Turcato, hanno collaborato numerosi docenti del nostro istituto: la Prof.ssa Luana Castellani, la Prof.ssa Immacolata Esposito, la Prof.ssa Arianna Cavigioli e la Prof.ssa Anna Arena. “Italiano in che senso?” è stato finanziato da ADASIM, all’interno dell’avviso “Gente di scuola”.

Il progetto ha previsto numerose azioni: attività di ricerca di insegne e nomi di aziende in italiano in tutta Atene, interviste e videointerviste a baristi e ristoratori che hanno dato un nome italiano alle loro attività, rielaborazioni artistiche di quanto fotografato, iniziative di ambito musicale (a questo proposito si veda anche il precedente articolo: https://scuolaitaatene.esteri.it/news/dalla_scuola/2025/10/italiano-in-che-senso/ ).

“Il progetto è stato molto apprezzato dagli studenti” ha osservato il Prof. Alessandro Turcato “Si è trattato di un’occasione per esplorare la presenza della lingua italiana nel tessuto urbano. Sia per gli studenti che per noi adulti è stato un modo per avere più consapevolezza di quanto l’italiano sia presente in città: insegne, nomi di bar e ristoranti, negozi di abbigliamento…”

“I ragazzi hanno anche giocato con le parole delle insegne, riflettendo sul loro valore semiotico, e sul cambiamento di significato in base al contesto”, ha aggiunto la Prof.ssa A. Cavigioli, con cui gli studenti hanno realizzato collage bizzarri e poesie basate sul nonsense.

“Italiano in che senso?” ha previsto anche un interessantissimo viaggio di istruzione a Barcellona con la terza media, il cui costo è stato ridotto in maniera significativa grazie al finanziamento di ADASIM.

Dal 1° al 5 novembre gli studenti della terza hanno portato il loro entusiasmo, la loro curiosità e la loro capacità di fare gruppo nella città catalana. Per molti di loro si trattava del primo soggiorno all’estero lontano dalle famiglie; l’esperienza si è rivelata un’opportunità per mettersi alla prova e per sentirsi autonomi, ma anche un’occasione per fare rete, condividere momenti indimenticabili e rafforzare i legami.

Sin dal primo giorno Barcellona  si è lasciata conoscere tramite delle gran camminate, in buona parte nella fascia della prima collina (dove si trovano le due sedi della Scuola italiana di Barcellona).

“Questo viaggio ci ha portati a esplorare una città splendida e a conoscere la Scuola italiana di Barcellona, che ci ha accolti con entusiasmo e curiosità” ricorda Filippo M.

“Barcellona è una città dove la modernità e un tipo di arte piuttosto stravagante si incontrano” sintetizza Michele “Lo scopo di questo viaggio era creare un ponte tra la nostra scuola e la scuola italiana di Barcellona. Le attività preparate consistevano nel creare elaborati che poi sarebbero stati esposti ai ragazzi e ai prof spagnoli. 

Il giorno della presentazione eravamo tutti emozionati nell’esporre i nostri progetti che abbiamo realizzato con molta passione e impegno. Presentandoli abbiamo

cercato di trasmettere ai nostri coetanei questi sentimenti. Gli interlocutori hanno mostrato

molto interesse e questo ci ha fatto sentire fieri del lavoro compiuto. Questa presentazione è stata molto utile per i ragazzi di Barcellona che hanno percepito il messaggio che

volevamo comunicare ma anche per noi che ci siamo conosciuti meglio l’un l’altro”.

Lasciamo la parola alle impressioni dei nostri studenti sul progetto:

“Italiano in che senso?” ci ha aiutato a conoscere veramente la città in cui viviamo: abbiamo imparato ad osservare e vedere particolari di Atene che  prima non notavamo (Rosalia e Cristina)

Abbiamo creato un ponte tra due Paesi di origine molto antica, l’Italia e la Grecia, con culture e tradizioni diverse e la lingua italiana ha creato un legame tra la Grecia e la Spagna. (Michele)

È stata un’esperienza che ha cambiato il nostro modo di pensare rendendoci più responsabili (Rosalia)

 Personalmente mi sento una persona migliore, il progetto mi ha aiutato ad uscire dalla mia “comfort zone”, ho affrontato le mie difficoltà, facendo interviste a persone che non conoscevo. (Filippo K.)

L’esperienza vissuta insieme ai compagni di classe ha creato un legame più forte tra di noi (Nefeli e Gabriella)

 Abbiamo imparato a collaborare e a sostenerci (Oreste e Arianna)

…Ed ora i ricordi dei nostri studenti sul viaggio di istruzione a Barcellona:

Camminare per le strade di Barcellona è un’esperienza speciale e abbastanza diversa da quella che puoi fare ad Atene. Ogni angolo della città ti incanta con palazzi pieni di forme, colori e dettagli che non puoi vedere da nessun’altra parte. L’architettura di Gaudí, con le sue curve e i suoi mosaici, dà alla città una nota particolare che rende Barcellona unica (Zoe e Nefeli)  

Durante la nostra gita a Barcellona, una delle tappe che ci è piaciuta di più è stata la visita all’Acquario. Appena siamo entrati, sembrava tutto normale: vasche enormi, pesci colorati, squali che nuotavano sopra le nostre teste nel lungo tunnel trasparente… e noi tutti super impressionati come sempre. È stato un momento breve, ma super divertente e ha reso l’acquario ancora più speciale. È bello quando in una gita scolastica succedono piccole cose che non ti aspetti e che poi ti rimangono nella memoria più di tutto il resto (Katerina e Oreste)

Uscire dalla stazione della metro non è un’esperienza sempre uguale. Provate voi a non spalancare la bocca mentre, sopra di voi, appare la Sagrada Familia in tutta la sua magnificenza e regalità (Massimo e Stavros C.) 

Quando abbiamo incontrato i ragazzi di Barcellona per la prima volta abbiamo cambiato immediatamente idea su di loro. Infatti ce li aspettavamo diversi, invece erano ragazzi come noi. Per questo abbiamo stretto amicizia subito (Filippo M., Stavros S. e Costantino)

Barcellona, una delle città più turistiche al mondo, anche da un punto di vista architettonico può riservare grandi sorprese. Durante il nostro viaggio abbiamo notato che Barcellona è una città molto ordinata. Le strade erano perfettamente simmetriche, ciascun marciapiede pulitissimo e la città era estremamente verde, piena di alberi e parchi.

Un aspetto che ci ha colpito è il fatto che i vari isolati erano tagliati per creare dei trapezi che aiutano nella circolazione automobilistica. È un peccato che la nostra classe abbia invaso quel posto e lo abbia trasformato in un parco giochi (Arianna e Michele)

Dall’arrivo a Barcellona, per cinque giorni, abbiamo camminato tante ore tra i quartieri e le piazze luminose, giorno e notte, tenendoci per mano per arrivare ad esperienze uniche e stupefacenti.

Passo dopo passo Barcellona diventava un ricordo indimenticabile (Vasso e Corina)

In questi 5 giorni abbiamo utilizzato molto i mezzi pubblici, che si sono dimostrati molto buoni ma spesso affollati. Poco prima della nostra fermata ci siamo ritrovati a dover urlare: “Scuola italiana… scendere!” e subito dopo: “ιταλικό σχολείο κατεβαίνουμε” per poter scendere tutti insieme. Nonostante alcuni cittadini di Barcellona ci guardassero male, noi ci divertivamo. (Daphne e Filippo K.)

Barcellona è anche natura: ricordiamo  Parco Güell, un parco vivo con colori, fontane, fiori, abitato da lucertole… un parco dove troverai sempre qualcuno che suona dal vivo per te, un parco dove passato e futuro si incontrano. 

E poi l’immensa spiaggia di Barceloneta’ dove abbiamo camminato per ore accompagnati dalle onde che erano come una melodia costante, incontrando costruzioni di spiaggia maestose e persone che si facevano il bagno nel mese di novembre; è stata un’esperienza bellissima che ci ha unito tutti (Cristina, Maria Caterina, Corina)

Ci rimarranno impresse le corse per le strade di  Barcellona per non essere in ritardo o semplicemente per puro divertimento (Rosalia e Gabriella)