Nel corso del mese di agosto 2025, 7 docenti della Scuola Italiana di Atene hanno messo a disposizione le proprie competenze e la loro passione per la didattica a supporto del sistema scolastico italiano nelle scuole del Sud America:
Claudia Gradi | CILE – Scuola “Arturo Dell’Oro” – Valparaiso e Vina del Mar |
Orru’ Maria Gabriella | ARGENTINA – Salta Collegio Italo Argentino Bilingue Bicultural Dante Alighieri |
Micchia Rosa | ARGENTINA – Santa Fe’ Escuela “Dante Alighieri” |
Turcato Alessandro | ARGENTINA – La Plata Istituto di cultura Italica “Dante Alighieri” |
Di Rosa Daniela | ARGENTINA – Campana Collegio “Dante Alighieri” |
Rossetti Andrea | ARGENTINA – Buenos Aires – Centro Culturale Italiano |
Tognela Meri Rosa | ARGENTINA – Ituzaingo Scuola “Ugo Foscolo” |
Questo spazio web è un viaggio attraverso le loro voci e i loro racconti. Esplorerete le testimonianze, i progetti realizzati e le riflessioni su un’esperienza che ha rappresentato non solo un arricchimento professionale, ma anche un profondo scambio culturale e umano. Scoprite come il loro impegno abbia contribuito a rafforzare il legame tra l’Italia e le comunità scolastiche del Sud America.
Claudia Gradi – Dal mare Egeo all’oceano Pacifico
Giocando con il titolo del celebre racconto di Edmondo De Amicis “Dagli Appennini alle Ande”, il mio è stato un viaggio che ha unito due mari, due Paesi, due scuole e tantissimi studenti. E sì, sono proprio loro, gli studenti, il cuore pulsante di questo progetto. Con la loro curiosità e i loro occhi pieni di meraviglia che chiedono da dove arrivi, quanto è stato lungo il viaggio, com’è il posto in cui vivi. Le loro domande diventano il punto di partenza per un’avventura dentro l’avventura: si prende una cartina geografica, la si apre davanti a tutti e, con il dito, si seguono le rotte del mare e i confini dei Paesi. Da lì si disegna il tragitto sulla lavagna e ne nasce un’attività. I bambini cominciano a chiederti incuriositi ed emozionati: “Ma quanto dista in chilometri Atene da Valparaíso?”. “E quanto tempo ci vuole per arrivare?”, “Che clima c’è adesso ad Atene ? Fa freddo come qui ?” Le loro domande si susseguono veloci, colme di curiosità: vogliono sapere come sia fatto il paese, gli animali che ci vivono , i cibi che si mangiano e naturalmente i giocatori di calcio. Così, tra calcoli, mappe e racconti, si passa dalla matematica, alle scienze, alla geografia ed il viaggio si trasforma in un gioco condiviso che stimola l’immaginazione dei bambini. Ed è proprio attraverso la scoperta che imparano a confrontare culture diverse ed a capire che, anche a migliaia di chilometri di distanza, la lingua e la cultura italiana possono essere un legame che fa sentire tutti parte della stessa famiglia. Perché educare, in fondo, significa proprio questo: trasformare ogni distanza in occasione di incontro, ogni lezione in un viaggio, ogni parola in un ponte.
Ringrazio la Dirigente Veronica Tania Roberta Sole della Scuola Italiana di Atene, il Direttore Generale di ADASIM Dott. Emilio Luzi ed il Rettore Michele Rinaldo della scuola Arturo dell’Oro di Valparaiso e Vina del Mar, per questa esperienza stimolante e costruttiva.
Claudia Gradi
Gabriella Orrù – Sono solo 14 ore di volo!
Nell’Argentina nord-occidentale c’è una città chiamata Salta la Linda, nella Regione Salta.
Ciò che colpisce non appena si arriva in questa bella città dall’architettura spagnoleggiante è la forte spiritualità e religiosità. Due aspetti che determinano la qualità dei rapporti interpersonali: i sorrisi, i baci, la gentilezza abbracciano anche chi arriva da fuori. Ci si sente immediatamente accolti e ospitati, con una naturalezza sorprendente. Saranno le montagne, chissà, considerate sacre dai popoli preispanici, che con le loro svettanti cime così alte riescono a proteggere la città anche dai venti più forti che fischiano e nascondono segreti di vecchie popolazioni, abituate a temperature rigide e silenzi che esprimono pensieri più di parole dette ad alta voce.
In questa città così magica c’è una scuola italiana: il “Colegio Bilingue Italo Argentino Dante Alighieri”. Qui si studia la Lingua Italiana. Sono pochi, ormai, gli Italiani di prima generazione, quelli che possono contare di avere parenti, magari cugini di primo o secondo grado in Italia; l’ amore per la lingua dei loro avi resta comunque immutato, forse accresciuto dalla lontananza e dalla nostalgia, dai ricordi tramandati dai nonni che non ci sono più. Molti di loro, non più giovanissimi, che hanno avuto la possibilità di andare in Italia, hanno portato con loro tutto il grave peso che l’essere migranti significa.
Tra queste persone c’è una professoressa di Italiano che, pur essendo argentina, si sente vicinissima all’Italia dove si trova la sua famiglia acquisita. Parla l’Italiano in modo ineccepibile e soprattutto parla dell’Italiano e dell’Italia con così tanto amore da restarne sorpresi. Si ritiene fortunata per aver potuto conoscere l’Italia e il suo mondo e ritiene un onore conoscere Italiani che visitano Salta. Con i modi garbati e amorevoli di questa Gente, ti invita a tornare in Argentina perché “tanto sono solo 14 ore di volo”.
Partire da Salta, lasciare Salta, salutare Salta è alquanto doloroso ma, sicuramente, dopo un soggiorno lì, ci si sente arricchiti. Il viaggio si è concluso. Le ore in aereo servono a riassaporare tutti i momenti vissuti: belli, affascinanti, magici.
E allora 14 ore di volo sono davvero poche!
Gabriella Orrù
Rosa Micchia – Tutoraggio linguistico e rimandi emozionali
Le due settimane trascorse a Santa Fe e presso l’Escuela Secondaria, uno dei due plessi dell’Istituzione Amore Y Benevolencia della Dante Alighieri, nell’ambito del progetto di tutoraggio ADASIM sono state intense e profondamente arricchenti, sia dal punto di vista umano che professionale. Il team dirigenziale, la scuola in tutte le sue componenti – dalla struttura agli studenti, fino ai colleghi – insieme alla città, con le sue peculiarità urbanistiche e il suo tessuto urbano ricco di parchi e voglia di relax, hanno rappresentato elementi imprescindibili nel delineare un percorso didattico ed esperienziale davvero unico e irripetibile.
Sebbene inizialmente avessi immaginato un percorso di dialogo tra scuole per favorire lo scambio interculturale, su richiesta dei responsabili ho concentrato l’attività sulle classi terminali (64 studenti) in preparazione all’esame orale PLIDA B2. Con la prof.ssa Vanina Paye abbiamo organizzato incontri a rotazione in piccoli gruppi (10-12 studenti per 40 minuti), durante i quali ho proposto attività inserite nella cornice simbolica “Il paniere delle emozioni”. Ogni incontro era dedicato a un’emozione specifica, riletta soprattutto in chiave positiva, per stimolare un cambio di prospettiva e usare la risposta emotiva come porta d’accesso agli input linguistici e culturali.
La risposta degli studenti è stata straordinaria, con una partecipazione viva e coinvolgente che ha superato ogni aspettativa. Indimenticabili anche gli incontri con la scuola primaria e con i gruppi serali di adulti, che hanno arricchito il mio percorso di nuove prospettive e relazioni.
La comunità italiana, composta in gran parte da piemontesi e da una discreta presenza di calabresi, mi ha accolto con grande calore. Fondamentale è stato l’incontro con Maria Ester Valli persona straordinaria e instancabile nel custodire tradizioni e italianità, insignita dal titolo di Cavaliere del Lavoro, che insieme all’amica Blanca Prono mi hanno guidata alla scoperta della vera Santa Fe, dove l’impronta italiana è molto forte e dove la distanza tra passato e presente sembra annullarsi in una dimensione extra-temporale.
A farmi scoprire la parte più moderna e vibrante della città è stata invece Maria Fabiana Borgo, coordinatrice per la Lingua Italiana, che con competenza, dolcezza e disponibilità ha mostrato come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente. Il gerente Gustavo Marzione e il Rappresentante legale della Scuola -Jose’ Luis Aprile- dal canto loro hanno predisposto l’aspetto logistico del mio soggiorno, assicurandosi costantemente che tutto andasse nel migliore dei modi. A loro, alle persone precedentemente menzionate e alla Direttrice della Scuola Secondaria, Maria Magdalena Boneau va il mio più caloroso ringraziamento.
Per finire,un pensiero di gratitudine va alla Fondazione ADASIM, ed in primis al nostro ex dirigente, dott. Emilio Luzi e e alla Scuola di Atene con l’attualedirigente, dott.ssa Veronica Tania Roberta Sole per aver reso possibile quello che amo definire la mia esperienza di formazione didattico-emozionale.
Dal sito della Scuola secondaria di Santa Fe
Rosa Micchia
Alessandro Turcato racconta la sua esperienza
Nella prima metà di agosto ho avuto l’opportunità di svolgere un’esperienza di tutoraggio linguistico a La Plata, in Argentina, presso l’Istituto di Cultura Italica. Si tratta di un istituto bilingue italiano-spagnolo, una realtà con una lunga tradizione e con un numero elevato di classi e studenti. È stata un’esperienza intensa e ricca, non solo sul piano didattico, ma anche umano e culturale.
All’interno dell’Istituto di Cultura Italica, così come nella nostra realtà ateniese, gli studenti possono svolgere un percorso scolastico completo, in tre sedi dislocate in vari punti della città. La Plata mi ha colpito subito per la regolarità del suo impianto urbano: strade ampie, viali alberati pieni di luce e di vento. Fondata a fine Ottocento, è la capitale della provincia di Buenos Aires. Dista solo circa 50 km dalla parte meridionale dell’immensa capitale argentina, ma ha una sua identità ben specifica; una città di circa 750’000 abitanti popolata (anche) da moltissimi studenti universitari provenienti da tutta l’America Latina. L’impianto urbanistico era avveniristico quando è stato progettato e, dopo una fase iniziale di disorientamento, devo dire che è estremamente razionale ed induce a lunghe camminate.
Il primo impatto con la scuola è stato caratterizzato da due aspetti materiali: la presenza di una statua di Cesare Battisti, trentino, all’ingresso e, più in generale, la bellezza della struttura.
La direttrice Prof.ssa Silvia Negro e gli insegnanti mi hanno accolto con grande calore e senso dell’ospitalità sin da subito, entusiasti di essere entrati a far parte della rete ADASIM e di poter cominciare a creare rapporti con scuole (anche) europee.
Gli studenti, il giorno in cui ho iniziato la mia attività a scuola, erano appena rientrati dalle ferie invernali; per i colleghi argentini dovevamo attenderci che ci fosse il classico intorpidimento che normalmente segue ogni pausa “festiva”. Siamo stati parzialmente smentiti, in quanto abbiamo trovato sin da subito degli studenti molto curiosi e motivati, desiderosi di capire come funzionassero le Scuole statali italiane.
Le attività si sono concentrate principalmente in tre classi del quarto anno della scuola secondaria, corrispondenti al secondo anno della scuola superiore italiana, con studenti di 15-16 anni. In stretta collaborazione con la Prof.ssa Aldana Perona, docente di italiano, abbiamo progettato e condotto un’unità di apprendimento dal titolo “Visto da fuori: il segreto per realizzare un sogno”, ispirata alla storia di un pilota automobilistico, che si è rivelata un ottimo punto di partenza per riflettere su temi come il cambiamento di prospettiva, la resilienza e la crescita personale.
Non sono mancati momenti di apertura verso altri gruppi di studenti. Con una classe di studenti di VI (equivalente alla nostra I media) abbiamo svolto un’attività di conoscenza reciproca, culminata nella scoperta della statua di Cesare Battisti posta all’ingresso della scuola: un’occasione preziosa per parlare di storia, identità e memoria.
In una III primaria sono stato intervistato con entusiasmo e curiosità, in un clima di vivace scambio linguistico.
Una peculiarità dell’Istituto di Cultura Italica è di avere un grande spazio a distanza di qualche chilometro dalle sedi, nella periferia della città. Si tratta di un ampio terreno attrezzato pensato per svolgere le attività sportive all’aperto e dove si trova un orto didattico. Accompagnare gli studenti in queste attività mi ha consentito di vederli in un contesto diverso; per me, che per anni ho lavorato sul potenziale formativo dell’educazione all’aperto, si è trattato di un’occasione davvero significativa.
Un altro aspetto importante è stato l’incontro con il dipartimento di italiano, occasione per confrontarsi con i colleghi sullo stato dell’insegnamento della lingua, condividere esperienze e buone pratiche, e rafforzare una rete di collaborazione che, mi auguro, possa continuare nel tempo.
La Prof.ssa Perona mi ha fatto conoscere meglio La Plata e gli splendidi dintorni (il Rio de la Plata, Ensenada…), facendomi sentire come uno di famiglia.
Questa esperienza a La Plata è stata molto più di un’attività di tutoraggio: è stata un’immersione in un ambiente educativo dinamico e accogliente, un viaggio nella cultura argentina attraverso lo sguardo di studenti curiosi e di docenti motivati e dinamici.
Le relazioni instaurate, i momenti di scambio autentico e la possibilità di contribuire, seppur per un breve periodo, al percorso di apprendimento di questi giovani, resteranno per me un ricordo prezioso.
In allegato due link:
https://www.instagram.com/reel/DOrP7hGDwAq/?igsh=ZXgyY2d5bGNpaDMy
Alessandro Turcato
Daniela Di Rosa – Da Atene a Campana: un viaggio nel cuore dell’italianità
Dal 2 al 14 agosto, ho attraversato l’oceano per un’esperienza che ha superato ogni aspettativa. L’invito a partecipare a un progetto di tutoraggio presso il prestigioso Colegio “Dante Alighieri” di Campana, in Argentina, non è stato solo un incarico professionale, ma un vero e proprio viaggio nel cuore di una comunità che custodisce la nostra lingua e la nostra cultura con passione incrollabile.
L’esperienza, pianificata con Andrea Caviglia e Sabina Sfreddo, si è presto trasformata in un’immersione completa nella didattica e nelle storie che essa racchiude. Ho trovato un ambiente scolastico animato da professionisti e studenti che dedicano anima e corpo a un’eredità linguistica che li lega all’Italia.
Il mio contributo si è esteso a tutti i cicli scolastici, un’opportunità che mi ha permesso di abbracciare la ricchezza di ogni età. Nelle aule della scuola primaria, ho visto la curiosità fiorire negli occhi dei bambini mentre esploravamo le bellezze delle città italiane. Le loro domande e la loro gioia hanno trasformato la lezione in un gioco incantato.
Con gli studenti della scuola media, la storia è diventata un ponte emotivo. Parlare dell’immigrazione italiana in Argentina ha riportato alla luce i racconti dei loro nonni, tessendo un filo invisibile tra il passato e il presente, tra l’Europa e il Sud America.
Per i ragazzi del liceo, ho avuto l’onore di fornire una guida preziosa in vista dell’Esame di Stato. Ho condiviso gli strumenti necessari per affrontare al meglio le sfide della prova di italiano, un momento cruciale che simboleggia il loro percorso e la loro identità.
L’esperienza è andata oltre le lezioni formali. Ho avuto modo di confrontarmi sulla didattica inclusiva, scoprendo un sistema altrettanto attento e premuroso verso gli studenti con Bisogni Educativi Speciali. Inoltre, lavorare con Andrea nei corsi serali per adulti è stato un vero piacere, un’unione di passione e competenza che ha creato un valore aggiunto per tutti. Il nostro dialogo costante ha permesso ad Andrea di affinare la sua pronuncia e la sua fluidità, e per me, è stato un momento di crescita e ispirazione.
Questa esperienza in Argentina ha toccato corde profonde. L’accoglienza calorosa e l’entusiasmo di tutti hanno reso il mio soggiorno indimenticabile. È stato un viaggio che mi ha confermato, ancora una volta, la magia della lingua e la forza dei legami che essa può creare, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Torno ad Atene arricchita non solo di conoscenze professionali, ma anche di nuove amicizie e di un rinnovato senso di gratitudine. La mia esperienza al “Dante Alighieri” non è stata solo un incarico, ma un capitolo emozionante che porterò sempre con me, un promemoria di quanto sia potente il ponte che la cultura e la passione possono costruire.
Un ringraziamento speciale al Direttore Generale di Adasim, Dott. Emilio Luzi, e alla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Veronica T. R. Sole, per aver reso possibile questa straordinaria opportunità.
Dal 4 al 13 agosto ho partecipato al tutoraggio linguistico con il Centro CulturaleItaliano di Buenos Aires (Argentina) insieme ad un collega proveniente dalla Scuola Italiana di Barcellona e a due colleghi della Scuola Italiana di Istanbul. Il CCI è una realtà scolastica articolata… è composto da quattro grandi istituti comprensivi nella città metropolitana di Buenos Aires: la Scuola Italiana di Villa Adelina, la Scuola
Italiana di Olivos, la scuola Edmondo De Amicis (BACA) e la Scuola Italiana di San Isidro (quest’ultima è l’unica sede a non avere il liceo). Il Centro Culturale Italiano ha una notevole capacità di intercettare giovani insegnanti italiani che hanno il desiderio di fare un’esperienza di insegnamento all’estero. Si pensi che nel mese di febbraio (cioè all’inizio dell’anno scolastico essendo Buenos Aires nell’emisfero
australe) hanno preso servizio presso il CCI ben 17 nuovi insegnanti italiani.
L’accoglienza della scuola è stata squisita sia dal punto di vista logistico (la sistemazione era ottima e le dirigenti si sono prese cura di noi facendo in modo che il soggiorno si svolgesse nella maniera più serena possibile) sia per il supporto nelle attività da svolgere (sono state predisposte riunioni organizzative con i colleghi, ci sono stati forniti schemi con tutti gli interventi a cui avremmo partecipato e le relative indicazioni e contatti). Essendo il CCI una realtà molto grande si è scelto di distribuire l’intervento di tutoraggio piuttosto che destinarlo ad un unico insegnante locale; pertanto, ho svolto attività in numerose classi delle sedi di Villa Adelina e di Olivos. Il contesto lavorativo di queste due sedi è caratterizzato da una massiccia presenza di giovani insegnanti che hanno portato nell’ambiente scolastico un carico
di energia, forza, leggerezza e competenza di cui nelle scuole statali all’estero da un po’ di tempo si comincia a sentire la mancanza. Mi ha anche colpito la disponibilità all’ascolto di questi giovani colleghi che piuttosto che chiudersi, come spesso accade, hanno scelto di approfittare di questa attività per evolvere nel loro percorso professionale. Nella prima lezione di ogni classe mi sono presentato rispondendo a curiosità su di me e sull’Italia e, subito dopo, ho proposto giochi di natura fisico – matematica per avere l’occasione di parlare di argomenti scientifici senza che gli allievi si sentissero giudicati. Nelle lezioni successive il lavoro si è diversificato a seconda che l’insegnante di cattedra fosse italofono o ispanofono. Con i colleghi ispanofoni (che svolgono le lezioni in castigliano) il lavoro è stato di tipo linguistico: ci alternavamo nella spiegazione facendo in modo che i concetti e la terminologia fossero espliciti in entrambe le lingue. Tra le altre cose questo mi ha dato l’opportunità di conoscere algoritmi e strategie risolutive non proposte sui libri di testo italiani. Con i colleghi italofoni il lavoro svolto è stato di altra natura, improntato alla trasmissione dell’esperienza didattica e soprattutto di didattica in
contesti bilingui. Abbiamo analizzato le problematiche legate al contesto bilingue, alla programmazione di un corso quadriennale, agli Esami di Stato, alla gestione delle dinamiche di classe. La mia partecipazione alle lezioni sebbene sia stata molto attiva non era volta all’integrazione in lingua italiana dei concetti (che comunque erano già spiegati in italiano da insegnanti madrelingua) bensì al suggerire strategie didattiche, all’ottimizzazione dei percorsi all’interno delle Unità Didattiche e al gestire dinamiche di difficile lettura nel gruppo classe.
La brevità dell’intervento ha inevitabilmente condizionato l’efficacia dal punto di vista puramente linguistico dell’esperienza ma il passo compiuto verso il “fare rete” del sistema scolastico italiano all’estero è stato indubbiamente efficace. Lo scambio di esperienze, di materiali, di saperi sviluppati nell’ambito dell’educazione bilingue, il prendere consapevolezza del sistema scolastico italiano nella sua complessità (oltre che con i colleghi argentini, il confronto è stato continuo anche con quelli di Istanbul e Barcellona) è di fondamentale importanza anche per capire il contesto della sede di provenienza.
Andrea Rossetti
MIM e dal MAECI.
È una nave bianca e blu con i pontili, gli oblò, le vele, i camini che ogni giorno traghetta i suoi alunni nel mare della conoscenza. Ogni giorno di salpa per una nuova avventura che inizia con un saluto condiviso nel cortile dell’accoglienza, issando la bandiera argentina, italiana e quella della scuola e ogni giorno si conclude con un caloroso arrivederci. Non è una metafora… letteralmente l’edificio scolastico è costruito a forma di nave, all’interno della quale si sono realizzati spazi educativi carichi di simboli e di significato che svolgono un ruolo attivo nel processo di apprendimento. Ogni dettaglio, dall’illuminazione alla scelta dei materiali e dei colori rivela cura estetica e contribuisce a creare uno spazio che non solo educa, ma ispira. L’ambiente accogliente è potenziato dall’attenzione per l’arte, infatti, ogni aula della scuola dell’infanzia e della primaria è dedicata ad un pittore famoso (Mirò, Chagall, Kandinsky) o a una delle avanguardie artistiche del 900 (Fauvismo, Espressionismo, Surrealismo, Cubismo, Futurismo) e traccia un curricolo verticale di educazione alla bellezza che ogni alunno attraversa e sperimenta di anno in anno.
I cicli scolastici sono contraddistinti da colori diversi che rimandano a contenuti diversi e così il rosso della scuola dell’infanzia corrisponde agli abbracci, il giallo della scuola primaria corrisponde alle mani e il blu della scuola superiore corrisponde all’universo.
Si respira un’aria familiare in cui tutti gli attori della vita scolastica svolgono un ruolo attivo nel prendersi cura degli studenti, dai più piccoli ai più grandi.
È Una nave carica di sogni, orizzonti, bagliori, viaggi, eredità, sensibilità, memoria e molta passione come quelle degli emigranti che dall’Italia sono partiti verso l’Argentina tanti anni fa.