Ad appena tre ore e un quarto da Atene si può scoprire un altro mondo: quello di Gedda, in Arabia Saudita.
Gedda, città che si affaccia sul Mar Rosso, città dai tanti contrasti.
Si atterra in un aeroporto moderno e organizzatissimo, pulito, ordinato, enorme; dove al
controllo documenti si arriva con un treno velocissimo e in un attimo ci si trova davanti a
degli impiegati in abiti tradizionali, sorridenti, pacati, lenti.
Il buio della notte è disturbato dalle mille e mille luci che illuminano le strade e, splendendo
a intermittenza, propongono fast food, centri commerciali e negozi aperti fino a notte tarda.
Il traffico dei veicoli è incessante, a piedi si va poco per via del gran caldo, che anche a
fine ottobre obbliga gli abitanti della città a ripararsi al fresco dei condizionatori d’aria.
Una città di contrasti, si diceva. Colpiscono le grandi piazze alberate e fiorite, i viali ornati
da palme che sfidano il caldo e i prati verdi che ospitano i fedeli in preghiera; ad appena
un’ora fuori dalla città si può ammirare il deserto, con il suo silenzio, il giallo in varie
sfumature e la sabbia polverosa, che osa arrivare in città e cercare di coprire la modernità.
Contrasti.
Contrasti di colori. Il bianco e il nero. Il bianco avanti, il nero dietro. Il bianco al comando, il
nero al seguito.
Poi si arriva in un’isola speciale: la Scuola Paritaria Italiana di Gedda, in cui sono presenti
tutti i colori che armoniosamente convivono. Qui i contrasti si integrano, non si scontrano.
È quello che si percepisce entrando in questa scuola, dove l’accoglienza riservata alle
docenti Gabriella Orrù e Meri Tognela della Scuola Statale Italiana di Atene è stata
calorosa, affettuosa, impeccabile.
Le docenti Gabriella Orrù e Meri Tognela, nell’ambito del progetto “Gente di Scuola,
Adasim”, hanno presentato alle classi della Scuola dell’Infanzia e della Primaria il progetto
“Conte e giochi di un tempo per imparare l’italiano”. Da domenica 26 a mercoledì 29
ottobre, sono stati fatti quattro interventi in ciascuna classe per un totale di 24 ore. Le
attività svolte sono state accolte con curiosità, gioia e sorpresa sia per il contenuto che per
le modalità con cui sono state applicate.
Il progetto “Gente di Scuola” ha dato l’opportunità di avvicinare mondi lontani che con la
Lingua e la Cultura Italiana si scoprono, invece, vicini.
Gabriella Orrù